L'ipertesto è uno strumento di comunicazione sviluppatosi in ambiente
informatico e strettamente legato all’uso del computer; è
sostanzialmente un insieme di documenti (se di solo testo, abbiamo
l'ipertesto vero e proprio), anche di diverso tipo( testi scritti,
suoni, immagini, filmati: abbiamo allora un "ipermedia") collegati tra
loro in una struttura logica che permette una consultazione "a salti"
decisa dal lettore, ma predisposta dall’autore all'atto della sua
creazione. La stesura e consultazione di un documento tradizionale ( per
es. un libro), è lineare , mentre invece, quella ipertestuale procede
per associazioni ( come in questo documento).
Ipertesto e cognitivismo
Secondo molti studiosi, la struttura logica di un ipertesto è del
tutto simile allo sviluppo della conoscenza, rappresentabile con una
mappa concettuale. Non esiste solo un collegamento sequenziale tra un
concetto ed un altro, ma i concetti stessi sono tra di loro uniti da una
fitta rete di collegamenti. La conoscenza, di per se stessa, non è
chiusa, ma compie dei salti, dei veri e propri collegamenti fra un
oggetto di informazione ed una altro, a lui strettamente associabile per
qualche motivo. L'ipertesto e l'ipermedia offrono dunque al discente la
possibilità di affrontare le diverse tematiche di apprendimento secondo
una modalità reale ed efficace; inoltre permettono di individualizzare
l'apprendimento, dal momento che i percorsi seguiti per apprendere un
determinato contenuto, possono non essere gli stessi e ci si può fermare
a diversi livelli di approfondimento, a seconda degli interessi e delle
capacità del fruitore.
Una cosa comunque è certa :
l’intervento e la mediazione del docente in qualità di tutor del
processo è sempre indispensabile, in un rapporto di
insegnamento-apprendimento, è strategica, a rischio di assistere a veri e
propri "zapping"ipertestuali degli alunni lasciati soli con un
ipermedia.
L'ideale, a questo punto, sarebbe quello di creare
un ipermedia con i bambini: dal momento che il sapere si "costruisce",
significativo e motivante può essere la costruzione di una presentazione
della storia del proprio paese/città, oppure di storie e racconti.
Personalmente, utilizzo un programma semplicissimo di generazione
ipermediale, Amico 3.0 della Garamond (vd. per informazioni il sito
www.garamond.it)
Oltre a tutto questo non si deve dimenticare
la pluralità di canali e di media veicolati da un ipermedia (mi viene
spontaneo un collegamento alle "Intelligenze multiple" di Gardner), che
integra, al suo interno, suoni, immagini, animazioni, filmati. Allora,
un apprendimento che fa affidamento sulla pluralità di canali
percettivi, sull’emotività e sulla loro integrazione e su strumenti di
rappresentazione non legati al linguaggio verbale può essere efficace
perché vicino al modo di apprendere dell’uomo, che determina il proprio
apprendimento non solo leggendo un testo, ma imitando ( sguardo
all'azione/animazione di altri), ascoltando (comprensione orale di una
spiegazione o di una narrazione) o interpretando un immagine ( la prima
forma di scrittura dell'uomo…).
Libro ed ipertesto a confronto: i vantaggi dell'ipertesto
Non bisogna dimenticare che il mezzo stampato usufruisce di un
supporto più maneggevole, facilmente annotabile e sottolineabile. Il
lettore più aver più agevolmente l’idea di dove si trova in rapporto
all’insieme del libro ed inoltre lo spazio di visione del testo è più
ampio. Tuttavia nel mezzo stampato il lettore non potrà né aggiornare né
personalizzare i contenuti,.Le immagini sono statiche, non è possibile
utilizzare suoni o musica ed il ritrovamento delle informazioni può
diventare lento, specialmente quando se ne devono cercare parecchie
inerenti ad un determinato argomento o si deve passare da un argomento
ad un altro. Resta pur sempre il vantaggio che un’intera enciclopedia di
diversi volumi può essere compresa in un solo cd rom....
In
secondo luogo c’è l’aspetto del potenziamento della consultazione ed
analisi di specifiche informazioni testuali : pensiamo a tutte le
circostanze in cui, leggendo un testo, sentiamo la necessità di ottenere
migliori e più dettagliate informazioni su una nozione specifica o dei
chiarimenti su una nozione di difficile comprensione, oppure vedere il
testo da cui una citazione è tratta e via dicendo.
Libro ed ipertesto a confronto: i limiti dell'ipertesto
L’ipertesto, soprattutto se multimediale (ipermedia), presenta anche
però dei rischi, quali il disorientamento e la distrazione.
In
un sistema ipertestuale si può naufragare (visto che si parla tanto di
navigazione...) in un "mare magnum"di informazioni, dimenticando il
problema su cui si sta lavorando ; inoltre, collocare un giovane alunno
curioso ed indisciplinato in un ricco ambiente ipermediale può essere
come dare un telecomando ad uno studente dinanzi ad una tv con molti
canali decisamente interessanti. A volte l’attenzione dello studente può
essere maggiormente rivolta alla musica di sottofondo piuttosto che al
messaggio che appare scritto: a questo riguardo, mi ricordi di alunni
può interessati all'effetto di animazione "esplosivo" piuttosto che al
contenuto della videata...L’immagine, come alla tv ( specie se in
movimento) fa mettere in secondo piano tutto quanto è scritto.
Occorre quindi, da parte degli insegnanti, predisporre un preciso
ambiente di apprendimento, compiendo anche delle modifiche nelle
condizioni di impiego del mezzo : certi aspetti, soprattutto quelli
capaci di generare partecipazione attiva, curiosità, elaborazione
personale, controllo, devono essere intenzionalmente valorizzati
attraverso strumenti ed interventi specifici. L'insegnante quindi non
viene superato dal mezzo multimediale, ma diventa tutor, guida
dell'alunno lungo il suo percorso di apprendimento, uno "stratega della
conoscenza".