venerdì 17 gennaio 2014

Ipertesto - cos'è

  L'ipertesto è uno strumento di comunicazione sviluppatosi in ambiente informatico e strettamente legato all’uso del computer; è sostanzialmente un insieme di documenti (se di solo testo, abbiamo l'ipertesto vero e proprio), anche di diverso tipo( testi scritti, suoni, immagini, filmati: abbiamo allora un "ipermedia") collegati tra loro in una struttura logica che permette una consultazione "a salti" decisa dal lettore, ma predisposta dall’autore all'atto della sua creazione. La stesura e consultazione di un documento tradizionale ( per es. un libro), è lineare , mentre invece, quella ipertestuale procede per associazioni ( come in questo documento).

Ipertesto e cognitivismo

  Secondo molti studiosi, la struttura logica di un ipertesto è del tutto simile allo sviluppo della conoscenza, rappresentabile con una mappa concettuale. Non esiste solo un collegamento sequenziale tra un concetto ed un altro, ma i concetti stessi sono tra di loro uniti da una fitta rete di collegamenti. La conoscenza, di per se stessa, non è chiusa, ma compie dei salti, dei veri e propri collegamenti fra un oggetto di informazione ed una altro, a lui strettamente associabile per qualche motivo. L'ipertesto e l'ipermedia offrono dunque al discente la possibilità di affrontare le diverse tematiche di apprendimento secondo una modalità reale ed efficace; inoltre permettono di individualizzare l'apprendimento, dal momento che i percorsi seguiti per apprendere un determinato contenuto, possono non essere gli stessi e ci si può fermare a diversi livelli di approfondimento, a seconda degli interessi e delle capacità del fruitore.

Una cosa comunque è certa : l’intervento e la mediazione del docente in qualità di tutor del processo è sempre indispensabile, in un rapporto di insegnamento-apprendimento, è strategica, a rischio di assistere a veri e propri "zapping"ipertestuali degli alunni lasciati soli con un ipermedia.

L'ideale, a questo punto, sarebbe quello di creare un ipermedia con i bambini: dal momento che il sapere si "costruisce", significativo e motivante può essere la costruzione di una presentazione della storia del proprio paese/città, oppure di storie e racconti. Personalmente, utilizzo un programma semplicissimo di generazione ipermediale, Amico 3.0 della Garamond (vd. per informazioni il sito www.garamond.it)

Oltre a tutto questo non si deve dimenticare la pluralità di canali e di media veicolati da un ipermedia (mi viene spontaneo un collegamento alle "Intelligenze multiple" di Gardner), che integra, al suo interno, suoni, immagini, animazioni, filmati. Allora, un apprendimento che fa affidamento sulla pluralità di canali percettivi, sull’emotività e sulla loro integrazione e su strumenti di rappresentazione non legati al linguaggio verbale può essere efficace perché vicino al modo di apprendere dell’uomo, che determina il proprio apprendimento non solo leggendo un testo, ma imitando ( sguardo all'azione/animazione di altri), ascoltando (comprensione orale di una spiegazione o di una narrazione) o interpretando un immagine ( la prima forma di scrittura dell'uomo…).

Libro ed ipertesto a confronto: i vantaggi dell'ipertesto

  Non bisogna dimenticare che il mezzo stampato usufruisce di un supporto più maneggevole, facilmente annotabile e sottolineabile. Il lettore più aver più agevolmente l’idea di dove si trova in rapporto all’insieme del libro ed inoltre lo spazio di visione del testo è più ampio. Tuttavia nel mezzo stampato il lettore non potrà né aggiornare né personalizzare i contenuti,.Le immagini sono statiche, non è possibile utilizzare suoni o musica ed il ritrovamento delle informazioni può diventare lento, specialmente quando se ne devono cercare parecchie inerenti ad un determinato argomento o si deve passare da un argomento ad un altro. Resta pur sempre il vantaggio che un’intera enciclopedia di diversi volumi può essere compresa in un solo cd rom....

In secondo luogo c’è l’aspetto del potenziamento della consultazione ed analisi di specifiche informazioni testuali : pensiamo a tutte le circostanze in cui, leggendo un testo, sentiamo la necessità di ottenere migliori e più dettagliate informazioni su una nozione specifica o dei chiarimenti su una nozione di difficile comprensione, oppure vedere il testo da cui una citazione è tratta e via dicendo.

Libro ed ipertesto a confronto: i limiti dell'ipertesto

  L’ipertesto, soprattutto se multimediale (ipermedia), presenta anche però dei rischi, quali il disorientamento e la distrazione.

In un sistema ipertestuale si può naufragare (visto che si parla tanto di navigazione...) in un "mare magnum"di informazioni, dimenticando il problema su cui si sta lavorando ; inoltre, collocare un giovane alunno curioso ed indisciplinato in un ricco ambiente ipermediale può essere come dare un telecomando ad uno studente dinanzi ad una tv con molti canali decisamente interessanti. A volte l’attenzione dello studente può essere maggiormente rivolta alla musica di sottofondo piuttosto che al messaggio che appare scritto: a questo riguardo, mi ricordi di alunni può interessati all'effetto di animazione "esplosivo" piuttosto che al contenuto della videata...L’immagine, come alla tv ( specie se in movimento) fa mettere in secondo piano tutto quanto è scritto.

Occorre quindi, da parte degli insegnanti, predisporre un preciso ambiente di apprendimento, compiendo anche delle modifiche nelle condizioni di impiego del mezzo : certi aspetti, soprattutto quelli capaci di generare partecipazione attiva, curiosità, elaborazione personale, controllo, devono essere intenzionalmente valorizzati attraverso strumenti ed interventi specifici. L'insegnante quindi non viene superato dal mezzo multimediale, ma diventa tutor, guida dell'alunno lungo il suo percorso di apprendimento, uno "stratega della conoscenza".

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